mercoledì 21 gennaio 2009

Il Transatlantico

Dalla linea di galleggiamento in su il Titanic si imponeva su tutti gli edifici dell’epoca. Su di esso erano posti tre fumaioli ai quali ne fu aggiunto un quarto che aveva la sola funzione di convogliare i fumi delle cucine e delle cambuse, ma soprattutto doveva dare un’immagine di mastodontica potenza. Era la più grande macchina semovente mai costruita. Il piroscafo fu progettato per essere la miglior rappresentazione delle moderne tecnologie in fatto di sicurezza. Aveva una doppia carena realizzata con lastre d’acciaio 2,5 cm di spessore e un sistema di 16 compari stagni, sigillati da pesanti porte che potevano essere chiuse in 25 secondi tramite un interruttore situato sul ponte di comando o addirittura automaticamente tramite sensori elettrici che potevano individuare la presenza di acqua in sentina. In realtà la nave venne studiata in modo che andando a sbattere frontalmente con un ostacolo con le macchine a tutta forza non sarebbe affondata neanche con quattro compartimenti allagati. Lo stesso progetto era stato applicato 50 anni prima sul Great Eastern, ma l’intero progetto prevedeva un altra serie di paratie da inserire longitudinalmente per dividere la carena da poppa a prua fino al altezza del soffitto del ponte, ma questo avrebbe reso difficili le operazioni di movimento a bordo. Da tutte queste caratteristiche la stampa ne dedusse che si poteva parlare di una nave “inaffondabile”, qualità assolutamente presunta che non fu mai rivendicata ne dai cantieri Harland & Wolff e tantomeno dalla Whuite star line, tanto che le compagnie di assicurazione abbassassero le tariffe a copertura del rischio di affondamento.

Questo eccezionale piroscafo rappresentava il pensiero di un epoca che considerava le persone solo in base al loro ceto sociale e alla loro appartenenza o meno alla nobiltà, sui piani superiori c’erano ovviamente gli appartenenti alla prima classe fino a scendere in fondo dove alloggiavano gli emigranti di terza classe. Il transatlantico offriva sistemazioni e attrezzature tra le più moderne e più lussuose dell’epoca, ogni ambiente era riscaldato e illuminato elettricamente. Altri locali come stanze di lettura e da fumo erano in stile georgiano decorate con vetri colorati ed elaborati intarsi di madre perla su pannelli in legno di mogano delle pareti si poteva usufruire di ascensori elettrici, piscina coperta, campo da squash assolutamente moderno per l’epoca, bagni turchi, palestra con cavallo elettrico e vogatore, oltre a cabine e ambienti di prima classe che potevano competere con i migliori alberghi de continente. I passeggeri di prima classe potevano ammirare la splendida scalinata a sei piani coperta da cupola in vetro e ferro battuto. Questa portava nella grandiosa sala da pranzo che si estendeva sul punte D per tutta la larghezza della nave con capacità di 500 posti a sedere ed era arredata in stile Giacomo primo con colonne dorate suppellettili d’argento finemente lavorate. La sala da pranzo di seconda classe poteva ospitare 395 passeggeri seduti e come tutti i locali di questa classe era decorata con pannelli di legno, mentre quella di terza era costruita con legno di pino e le sale comuni avevano le pareti smaltate di bianco e sedie in Teak ma si poteva anche scegliere di più chic come l’Animato caffè parigino con veri camerieri francesi il ristorante Veranda con veri alberi di palma. Il tutto allietato dalla musica di due orchestre (cosa insolita perché sulle altre navi ve ne era solo una), composte dai migliori musicisti delle rotte atlantiche erano in oltre presenti due biblioteche una in prima una in seconda classe e perfino le cabine di terza classe erano più confortevoli delle cabine degli altri piroscafi e esibivano accessori, come i lavabi in camera, che alcuni non avevano nemmeno nelle loro case. Il piroscafo era equipaggiato con il nuovo radiotelegrafo inventato da Marconi a cui lavoravano i due marconisti di mordo 24 ore su 24.

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